Google Panda Update: Una Rivoluzione nel Mondo SEO
Se leggendo in manuali dedicati alla SEO ti sei imbattuto in un “Panda” per identificare uno dei più storici e temili aggiornamenti algoritmici di Google contro lo spam, sei nel posto giusto ora per approfondire bene di cosa si tratta e perché è stato uno degli update che rivoluzionò nel 2011 un po’ tutto il modo di fare SEO e, più in generale, di creare siti web di qualità.
Indice dei contenuti
- Che cos’è il Google Panda Update? E quale la sua storia
- Cosa rende tanto speciale questa modifica dell’algoritmo?
- Qual è l’obiettivo del Panda Update?
- Come viene determinata la qualità di un sito web?
- Come capire se un sito è stato colpito dal Panda Update
- Cosa fare nel caso il proprio sito sia stato penalizzato
Che cos’è il Google Panda Update? E quale la sua storia
Il Google Panda Update è una delle modifiche più significative dell’algoritmo di Google, introdotto per la prima volta nel febbraio 2011. Questo aggiornamento è stato un momento di svolta nel campo del Search Engine Optimization (SEO) poiché ha cambiato radicalmente il modo in cui Google valuta e classifica i siti web nei suoi risultati di ricerca.
Prima del Panda Update, molti siti web sfruttavano lacune nell’algoritmo di Google, pubblicando contenuti di bassa qualità, spesso duplicati da altri siti, al solo scopo di attirare traffico e generare profitti da pubblicità o vendite affiliate. Questa pratica, nota come “content farming”, aveva causato una grave erosione della qualità dei risultati di ricerca di Google.
Google ha risposto a questa sfida introducendo il Panda Update, un aggiornamento dell’algoritmo progettato per penalizzare i siti con contenuti di bassa qualità e premiare quelli con contenuti originali, pertinenti e di alta qualità. L’aggiornamento ha preso il nome dal suo ideatore, l’ingegnere di Google Navneet Panda, che ha sviluppato la tecnologia che ha permesso a Google di effettuare questa importante modifica dell’algoritmo.
Cosa rende tanto speciale questa modifica dell’algoritmo?
La caratteristica distintiva del Panda Update risiede nel fatto che ha introdotto una valutazione qualitativa dei contenuti di un sito web, una funzione precedentemente assente nell’algoritmo di Google.
Prima dell’aggiornamento, l’algoritmo di Google si basava principalmente su fattori quantitativi, come il numero di backlinks o la frequenza delle parole chiave, per determinare la classifica di un sito. Tuttavia, tali metriche possono essere facilmente manipolate e non riflettono necessariamente la qualità o la pertinenza dei contenuti di un sito.
Con l’introduzione del Panda Update, Google ha iniziato a utilizzare tecniche di apprendimento automatico per analizzare e classificare la qualità dei contenuti. Questo ha reso molto più difficile per i siti “content farm” e simili manipolare i risultati di ricerca e ha portato a un miglioramento significativo della qualità dei risultati di ricerca di Google.
Qual è l’obiettivo del Panda Update?
L’obiettivo principale del Panda Update è migliorare la qualità dei risultati di ricerca di Google penalizzando i siti con contenuti di bassa qualità e premiando quelli con contenuti di alta qualità. Questo è in linea con la missione di Google di “organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili”.
In particolare, l’aggiornamento mira a ridurre la visibilità dei cosiddetti “content farm” e di altri siti che producono contenuti di bassa qualità o duplicati per manipolare l’algoritmo di Google. Allo stesso tempo, l’aggiornamento premia i siti che producono contenuti originali, pertinenti e di alta qualità, aumentandone la visibilità nei risultati di ricerca.
Come viene determinata la qualità di un sito web?
Determinare la qualità di un sito web è un compito complesso che coinvolge molteplici fattori. Con il Panda Update, Google ha iniziato a utilizzare tecniche di apprendimento automatico per analizzare e classificare la qualità dei contenuti. Ecco alcuni dei principali fattori che Google considera nella valutazione della qualità di un sito:
- Originalità del contenuto: I contenuti originali e unici sono molto apprezzati da Google. I siti che copiano o duplicano contenuti da altri siti sono penalizzati.
- Pertinenza del contenuto: I contenuti devono essere pertinenti e utili per gli utenti. Se un sito web promette di rispondere a una certa query dell’utente ma poi non fornisce informazioni utili o pertinenti, questo può portare a una penalizzazione.
- Profondità del contenuto: Google premia i contenuti che coprono un argomento in modo approfondito e completo. I contenuti superficiali o incompleti possono essere penalizzati.
- Qualità della scrittura: La grammatica corretta, la punteggiatura e lo stile di scrittura contano. I contenuti mal scritti o pieni di errori possono portare a penalizzazioni.
- Struttura del sito: Un sito ben strutturato, con una buona navigazione e pagine facilmente accessibili, è un segno di qualità. I siti disordinati o difficili da navigare possono essere penalizzati.
- Pubblicità: Un eccessivo numero di annunci, soprattutto se intrusivi o non pertinenti, può portare a una penalizzazione. Google ritiene che troppa pubblicità possa danneggiare l’esperienza dell’utente.
Come capire se un sito è stato colpito dal Panda Update
Un calo significativo e improvviso nel traffico organico o nella visibilità dei motori di ricerca può essere un segnale che un sito è stato colpito dal Panda Update. Tuttavia, ci sono molti fattori che possono causare tali cambiamenti, quindi è importante fare un’analisi approfondita per determinare la causa precisa.
Uno strumento utile per comprendere se un sito è stato penalizzato da un aggiornamento specifico dell’algoritmo di Google è Google Analytics. Esaminando i dati di traffico nel tempo, è possibile identificare eventuali cali significativi che coincidono con le date degli aggiornamenti noti di Google.
Inoltre, Google Search Console può fornire informazioni utili sulle prestazioni di un sito nei risultati di ricerca di Google, inclusi eventuali problemi o penalizzazioni.
Cosa fare nel caso il proprio sito sia stato penalizzato
Se si sospetta che un sito sia stato penalizzato dal Panda Update, la prima cosa da fare è identificare e risolvere eventuali problemi di qualità del contenuto. Ecco alcuni passi da seguire:
- Effettua un’analisi approfondita del contenuto: Cerca contenuti duplicati, non pertinenti o di bassa qualità e rimuovili o migliorali.
- Migliora la struttura del sito: Assicurati che il tuo sito sia facile da navigare e che tutte le pagine siano facilmente accessibili. Una buona struttura del sito non solo aiuta Google a capire e indicizzare il tuo sito, ma migliora anche l’esperienza dell’utente.
- Ottimizza la SEO on-page: Utilizza parole chiave pertinenti nei tuoi titoli, meta descrizioni e contenuti, ma evita la sovraccarica di parole chiave. Ricorda, il contenuto dovrebbe essere scritto per gli utenti, non per i motori di ricerca.
- Riduci la quantità di pubblicità: Se il tuo sito è sovraccarico di annunci, considera di ridurne il numero. Un eccesso di pubblicità può danneggiare l’esperienza dell’utente e portare a penalizzazioni.
- Crea contenuti di alta qualità: Infine, e più importante, concentra i tuoi sforzi sulla creazione di contenuti originali, pertinenti e di alta qualità. Questo non solo aiuterà a recuperare da una penalizzazione del Panda Update, ma ti aiuterà anche a costruire un sito che sia utile e apprezzato dai tuoi utenti.
Una volta che hai identificato e risolto i problemi, puoi chiedere a Google di riesaminare il tuo sito. Questo può essere fatto attraverso Google Search Console. Tuttavia, tieni presente che potrebbe volerci del tempo prima che vedi un miglioramento nella tua classificazione. Google deve prima ricrawlare e reindicizzare il tuo sito, il che può richiedere settimane o addirittura mesi.
In conclusione, il Panda Update ha segnato un importante cambiamento nel modo in cui Google valuta e classifica i siti web. Sebbene l’aggiornamento abbia causato problemi a molti siti, ha anche portato a un miglioramento generale della qualità dei risultati di ricerca di Google. Per i siti web, la lezione da trarre è chiara: la chiave per una buona classificazione non è cercare di “ingannare” l’algoritmo, ma concentrarsi sulla creazione di contenuti di alta qualità che siano veramente utili per gli utenti.
Qui di seguito un’infografica che spiega un po’ meglio cosa fossero le content farms (e perché meritavano di scomparire dalle Serps di Google).
Fonte dell’infografica qui
Interventi sempre molto qualificati, che delineano una filosofia e una cultura del web che apprezzo moltissimo….. sono a disposizione per “divulgarla” nel mondo reale a chi ancora non usa i social (Comuni e settore pubblico in particolare)
Grazie @ad488062863c45ff78973105e168a652:disqus 🙂
Grazie a te Antonello per l’apprezzamento e per seguirci! 😉
ragazzi complimenti per i contenuti pubblicati e per la qualitu00e0 dei temi trattati su questo spazio. BravinnAntonello Maresca